L’agata è da sempre in diverse culture conosciuta e utilizzata come pietra portafortuna, la sua presenza è terrena, nutriente, rasserenante. Stimola una lenta e costante introspezione e favorisce una presa di coscienza rispettosa dei propri tempi. La sua energia è più di supporto, scava lentamente come una goccia di acqua, sprona a essere presenti a se stessi. Infonde sempre fiducia e serenità al di la dello stadio di coscienza in cui ci troviamo in quel momento della nostra vita. Insegna a restare centrati, presenti a se stessi e a non farsi sconvolgere dagli aventi esterni sempre mutevoli. Mostra una via per non sentirsi in balia delle onde e trovare invece un punto di ancoraggio interno. Lavorare con un Agata è un pò come sfogliare una cipolla, si entra strato per strato in se stessi e si va a lavorare su quello che emerge. Il processo è molto lento, non è una presa di coscienza istantanea o una comprensione lampante. Si potrebbe portare un Agata per lungo tempo come pietra di base e a mano a mano unire altri cristalli per essere supportati su tematiche più specifiche.
L’Agata è una pietra protettiva, già nel medioevo veniva appesa alle culle dei bambini appena nati come protezione. Ci aiuta a filtrare le informazioni che arrivano dall’ambiente esterno, dalle situazioni che viviamo e dalle altre persone. Da un lato favorisce il contatto con quello che dell’ambiente esterno o delle altre persone risuona con noi e ci nutre. Dall’altro lato protegge da quello che non risuona con noi e che può alterare il nostro equilibrio. Le sue bande di colore spesso concentriche ricordano un pò la nostra aura che è il nostro guscio energetico. Anche in questo caso la sua azione è dolce, non allontana quello che per noi è negativo come per esempio la Tormalina. Semplicemente ci aiuta a non farci influenzare da ciò che non è nelle nostre corde e attirare da ciò che risuona.
